Vorrei dirti che l’amore è una cosa strana, ma strana assai, e per quanto ci affanniamo tutti a dire, fare, baciare, e altri rompicapi per capirlo, o peggio per spiegarlo, la verità è che non ci capiamo una foglia secca di niente.
Detto questo, che già mi pare abbastanza confuso per capire di quale labirinto stiamo parlando, vediamo quali sono le frasi più stravaganti che qualcuno ha pronunciato sull’amore. Ma cercherò di scegliere delle frasi non da Bacio Perugina, ovvero quei pensierini che tutti aspettiamo come se ci dovessero regalare verità sconosciute ma poi dobbiamo mantenerci le braccia perché rischiano di cadere a terra per la delusione. Succede sempre così quando abbiamo delle aspettative.
E allora la prima frase sull’amore che mi viene in mente è: “l’amore è ancora più grande quando ciascuno dei due non si aspetta che accada nulla di sensazionale“.  Coniata così, d’amblè. Ma da adesso facciamo sul serio.
Una di quelle più originali, secondo me, l’ha detta un grande scugnizzo napoletano che ci manca molto e che si chiamava Massimo.
Disse che “l’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lei dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate”. In sé questa riflessione ha del meraviglioso. Troisi sta dicendo che l’amore, come la tosse, non si può nascondere, e i due coinvolti da questo sentimento possono pure non stare vicini, ma sarà chiaro lo stesso a tutti che tra loro c’è qualcosa. Fantastico.
Poi c’è quell’altra frase di un anonimo che differenzia l’amore dall’infatuazione:
“L’infatuazione è quando trovi qualcuno che credi perfetto. L’amore è quando trovi qualcuno che non è perfetto, ma non ti importa”. Pure questa non è male poiché esalta il fatto che l’amore non richiede affatto la perfezione, anzi la relega ad un ruolo secondario. Mica male!
Poi c’è un pensiero di quel demonio di Bukowski, che, tra le tante cose piuttosto dure e acide, ne tira fuori una un po’ più dolce sull’amore : “Affezionatevi di nascosto. Dura di più”.
Buk conosceva bene la precarietà del rapporto e lo aggirò ricorrendo a questo stratagemma di occultamento della manifestazione dell’affetto. Ed è questa una delle definizioni più singolari che ho trovato perché in sé vorrebbe quasi significare che l’amore è come uno scrigno segreto dal quale le cose non devono necessariamente venir fuori, anzi, sarebbe meglio tenerle celate, perché solo in quel modo, custodito dentro i nostri cuori, il sentimento riesce a sopravvivere nel tempo. La definirei quasi: filosofia del sentimento.
Poi andiamo sull’amore impossibile, o meglio sull’impossibilità di definire un insieme compiuto che possa portare alla realizzazione della perfezione dell’amore. Edmond Thiaudière (non mi chiedere chi è), scrive: “L’uomo e la donna si prendono, si riprendono, s’intraprendono, si sorprendono, ma non si comprendono mai”. Piuttosto distruttivo, eh?
A questo punto devo tirare in ballo nuovamente lo stesso con il quale ho iniziato questa semiseria dissertazione sulle frasi non troppo scontate sull’amore, lo scugnizzo napoletano che a dire la verità ci ha fatto molto ridere, ma, com’è proprio dei grandissimi, spesso ci ha fatto anche pensare. A proposito di amore distruttivo, senti questa che bomba: “Non è che sono contrario al matrimonio, però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi”.
Troisi, nella sua breve vita, ha avuto donne meravigliose, dalla sceneggiatrice Anna Pavignano, che lavorò con lui ad alcuni film, a Jo Champa, conosciuta sul set de Le vie del Signore sono finite, a Clarissa Burt e infine Nathalie Caldonazzo, ma  – nel frattempo –  gli si attribuiscono diversi altri flirt, tra i quali uno con Anna Falchi e un altro con Eleonora Giorgi. E secondo me, se fosse campato un po’ più a lungo, a quest’ora era stato pure con la Cucinotta, con la quale fece l’ultimo film. Vabbè questa è un’illazione.
Ma insomma era uno che, grazie alle numerose e qualitative frequentazioni,  qualcosa sull’amore l’aveva capita e, per dire questa frase, forse aveva capito qualcosa che a molti di noi sarà sfuggita.
Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l’ho scordato (Walt Whitman): ecco cosa, ecco come, ecco perchè.