Se fossi storia non sarei la rivoluzione francese. Non vorrei essere né dalla parte della regina a cui hanno staccato la testa, e nemmeno dalla parte dei rivoluzionari, affamati, arrabbiati, sviliti e, di conseguenza, violenti. Ho una certa considerazione per Robespierre, per il suo rispetto delle classi sociali più deboli, per il tentativo di salvare la democrazia anche a costo di pagarla con il prezzo di migliaia di vite, ma non sarebbe in lui che mi identificherei se dovessi scegliere una pagina di storia.
Non sarei la prima, né tanto meno la seconda guerra mondiale. Difficile identificarsi con l’olocausto, pensaci un attimo. Anche se è stata una materia che ti è entrata dentro come il gas nelle narici degli ebrei, come fai a immaginare di poter essere parte di quella vicenda?
Le guerre, in particolar modo le guerre mondiali, sono tra quelle pagine nelle quali non importa da quale parte ti schieri: hai perso sempre.
Se fossi storia non vorrei essere le Crociate, perché mi sanno troppo di guerre di religione, ed è il tipo di guerra che ho odiato di più. Mi sembrano guerre che, nascoste falsamente sotto il nome del proprio Dio, servono a mascherare altri interessi, e sono pagine di storia che non mi piacciono particolarmente, e non perché a scuola tutto ciò che devi studiare ti piace poco per definizione, ma proprio perché l’uomo certe pagine non dovrebbe mai scrivere.
E invece quante ne ha scritte? Anche nei nostri giorni fanno le crociate, e anche lì c’è qualcosa sotto che non mi ha mai convinto. Se ci pensi anche quelli dell’Isis fanno quello che facevano i rivoluzionari francesi. Tagliano le teste.
La storia, quella più triste e cupa dell’umanità, si ripete. Ma questo lo aveva già detto qualcun altro.
La verità è che se dovessi scegliere di essere storia, preferirei non essere e basta.
L’uomo ha dimostrato a se stesso, nel corso dei millenni, di non sapere nemmeno come rapportarsi alla storia e pertanto, di fronte a questo dubbio, la storia la ripugno.
E se potessi scegliere quale storia essere ne prenderei una che non esiste nella realtà, ma che è stata creata apposta da qualcuno che se l’è dovuta inventare per rifuggire dall’orrore di quella vera.
Se fossi storia non avrei nessun dubbio.
Sarei una storia di fantasia.
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