Mai visto il cemento piegarsi e diventare “forma”. Ho sognato in bianco e nero di essere nella pancia del Ponte Musmeci.
Nella realtà non ci sono mai stato. Forse il sogno è un appello alla mia coscienza di potentino di non avere ancora passeggiato in quelle viscere di cemento d’arte, che hanno forme rotonde e quindi anomale per quella materia di solito spigolosa e squadrata.
Un ponte come un gigantesco animale preistorico con le braccia che reggono una strada e le zampe ben piantate sul terreno.
Ci andrò, forse oggi stesso. Non si possono ignorare i sogni.
Non si nega a nessuno una passeggiata nella storia.
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