I miei figli mi chiedono cos’è lo Stato
Gli rispondo che è il paese in cui sono nato
non è un verbo coniugato al passato
è tutto ciò che abbiamo amato
è la bandiera che tanti ragazzi hanno onorato
è quella pace che hanno invano cercato
è la vita che tanti di loro hanno regalato.
Battaglie sindacali finite sui giornali
e poi svanite in una preghiera nelle cattedrali
lotte di sangue inutili e banali
ogni tanto si finiva dentro agli ospedali
qualcuno anche dentro a un fosso
come quell’uomo con la ciocca bianca nei capelli
fautore dello storico compromesso
trovato dentro una coperta di colore rosso
al tg non credevamo ai nostri piccoli occhi
la verità è che eravamo governati da sciocchi
così ci siamo tolti gli occhiali
per non vedere decisioni che nemmeno gli animali:
“Noi con i violenti compromessi non ne facciamo”
non era loro la vita che sfuggiva di mano.
Programmi che prospettavano cambiamenti
progetti disegnati con parole intelligenti
ma erano quattro lestofanti
intenzionati a fare dello stato un condominio
dove esercitare qualsiasi abominio
e così il nostro paese da quel momento
ha perso qualsiasi fondamento.
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