Infanzia mal riposta (*)

Inutile dire ad un ultracinquantenne che i vinili della vita sono tanti, perché è scontato. All’epoca dei fatti, Vostro Onore, per acquistare la musica originale, con gli amici ci si metteva d’accordo, si passava a mani lo storico catalogo Magazzini Nannucci di Bologna, dove l’offerta era smisurata ed i prezzi assolutamente abbordabili e, ordinando tutti assieme, si risparmiavano le spese postali.

Oggi questa cosa è “normale”, ma allora era una grandissima risorsa per noi adolescenti. Fu drammatica la notizia per noi di quella generazione, sapere che i Magazzini Nannucci chiusero l’attività del 2009. Quel diavolo d’un web ne ha rovinate di aziende.

Va bene, stop parentesi nostalgica, Vostro Onore, e veniamo al fatto. Tra i vari dischi che mi sono arrivati all’epoca, fui incuriosito da questo vinile di un gruppo che veniva bollato come una band che imitava i più quotati Genesis. Ora poiché le arie di Peter Gabriel e Phil Collins mi piacevano assai, dissi a me stesso che questo gruppo, pur rifacendosi alla musica dei Genesis, non doveva essere così male.

Non doveva essere così male? Vostro Onore, mi segua per un minuto, per favore.

Fish, l’allora leader di questo gruppo, per distaccarsi dalle mode musicali del momento che li vedevano accomunati al brit pop di band come Duran Duran o al rock mistico dei Jethro Tull, oltre all’ingombrante paragone già detto, decide di fare un’operazione che allora non sapeva essere così azzeccata. Si inventa un autentico “concept album”, nel quale tutte le canzoni sono unite non solo da un unico filo logico, ma non hanno un solo secondo di “bianco”. Un disco, insomma, da ascoltare come se si vedesse un film. Le immagini sonore che ne escono si rivelano una vera e propria opera rock che si colloca in una via di mezzo tra atmosfere pop, passaggi tipici del prog e un elegante romanticismo.

L’idea del “concept album” venne a Fish, in seguito ad un lungo trip acido. Durante il viaggio allucinogeno, a Fish sembrò di scorgere in cima alle scale di casa sua, un bambino vestito da soldato, da qui il suggerimento anche per la copertina del disco che raffigura un Fish bambino ma con uno sguardo già molto consapevole.Misplaced Childhood è un album che ci parla del lungo e doloroso cammino della vita, caratterizzato da spensierate scorribande con gli amici e delusioni amorose, attimi di solitudine e rimpianti. Tutto gira intorno a Keyleigh, la ragazza protagonista di un video che non potremo dimenticare, e che nella vita lasciò il cantante della band. E la canzone ispirata a questa donna-bambina è di una bellezza che io, che sono uno che si stanca di una canzone anche quando è bellissima, non mi sono ancora stancato di ascoltarla da quella prima volta nella quale la puntina del mio Technics incontrò l’inconfondibile attacco del secondo brano di questo vinile straordinario.

Per fare un grande disco ci vogliono 4 brani ben fatti. Il resto può anche essere un buon contorno. I 4 brani pilastro di questo disco sono, oltre alla già citata Kayleigh, Lavender, che inizia con un arpeggio al piano che ti cattura e ti trascina nel cuore della canzone, Bitter suite, che inizia con una tamburellante serie di percussioni con atmosfere quasi orientaleggianti, e Heart of Lothian, dolcissima e quasi trasognata come solo la grande letteratura musicale sa fare.

Kayleigh, voglio solo dirti che mi dispiace

Ma, Kayleigh, sono troppo spaventato per alzare il telefono

E sentire che hai trovato un altro amore

Per aggiustare la nostra casa rotta

Kayleigh sto ancora cercando di scrivere quella canzone d’amore

Kayleigh, è ancora più importante per me, ora che te ne sei andata

Forse proverà che avevamo ragione

Oppure proverà che io avevo torto.

A distanza di quasi 35 anni dall’uscita di questo album, Vostro Onore, non riesco ancora a smettere di ascoltare queste tracce con il desiderio di un bambino che ha fretta di diventare uomo, tra i mille errori commessi e le inevitabili scommesse giocate sulla rotazione perfetta di un vinile. In nome della musica, chiedo pertanto a Vostro Onore di collocare il disco suddetto tra i primi 100 migliori dischi della musica di tutti i tempi. Nella mia personale classifica è sicuramente tra i primi 10.

(*) già pubblicato sulla pagina Sonoricamente associazione culturale e musicale