Se un giorno mi venisse, controtempo
di rinunciare al mondo e al suo mistero
di pronunciare il verbo dipartire
prima che sia arrivato il mio momento
almeno per sentir le mie parole
che poi sarebbero le ultime da dire
potresti per un attimo ascoltare
la vita che ho passato, e l’avvenire
che non mi hai dato modo di abbracciare.
Se un giorno mi venisse il desiderio
dell’ultima mia pagina finire
anticipando movente ed assassino
dentro una trama che ha smesso di stupire
potresti almeno allora dir preghiere
far finta di esser felice e placar l’ira
guardando per un istante il dí che passa
con quella ironia che non le manda a dire
quella che non ti è mai stata consolante
e che non ti farà di certo intelligente.
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