Facile arrivarci? Nemmeno per sogno.
Circondati da grandi infrastrutture, una lunga autostrada da una parte che porta verso nord ovest e una lunga autostrada dall’altra parte che porta verso nord est, la regione è come imbalsamata dentro un imbuto di montagne, colline e mare. Come un misterioso pezzetto di carta dentro una bottiglia.
Al suo interno una superstrada la attraversa a metà come quando tagli la pizza prima di dividerla in quattro.
Così come la Basilicata è divisa in quattro pezzi, una specie di pizza geografica con tanti gusti. Come una capricciosa. Ma senza capricci.
Come tutte le cose buone, anche la Basilicata devi faticare per raggiungerla, non te la trovi “di strada”.
Devi sapere di volerci andare, e devi mettere insieme un pò della tua volontà per venire a prenderla, assaggiarla, portartene con te un pezzo quando te ne allontani.
Il pezzo che ti porti via è una domanda che ti resta dentro e ti rimane lì come una scheggia piacevole che continua a solleticarti per settimane, mesi, finchè non senti – un giorno che stai facendo una cosa qualunque – il desiderio di ritornarci.
Quei paesaggi verdi, quei bianchi calanchi, quelle valli sterminate, quelle lingue di terra dai colori vivaci, quel mare cristallino e quei palazzi antichi dell’entroterra, stanno esercitando su di te un richiamo come le sirene di Ulisse.
Sei proprio tu quel viaggiatore alla ricerca di risposte, quel navigatore sorpreso da un mare che ti riporta a galla, come quel messaggio dentro la bottiglia che hai lasciato chiusa sul lungomare di Nova Siri, ed è allora ti chiedi come mai non l’hai aperta quella bottiglia, e non ne hai estratto quella carta ingiallita che poteva darti le risposte che cercavi su quella terra strana e misteriosa.
Che forse, se quella bottiglia l’avessi aperta, adesso in questa terra forse ci saresti rimasto un altro giorno. Un giorno che ti serviva a conoscerla meglio, a scoprire qualche altro dei suoi segreti.
Ma non è ancora troppo tardi. Non è troppo tardi per andare a ricercare quel messaggio nascosto nella bottiglia.
Potrà avere il colore azzurro del mare, perchè è rimasta lì sopra a lungo sospesa e cullata dalle onde.
Oppure il colore verde delle montagne che su quel mare si specchiano.
O forse avrà il colore marrone scuro degli occhi di quella ragazza che un giorno, a ristorante ti chiese se lo sapevi veramente, quel viaggio che stavi facendo, dove ti stava portando.
La troverai sempre qui. Non la ragazza, intendo. Si, certo, anche quella, se nel frattempo non è emigrata anche lei.
Secondo incrocio a destra, poi sempre dritto sulla 407, non ti puoi sbagliare.
Come a tagliare a metà una pizza capricciosa.
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